
COME RACCONTARE IL VIAGGIO CON IL CARNET DE VOYAGE
Diari, giornali di bordo, reportage: sono tante le forme espressive utilizzate per raccontare il viaggio. Il Carnet de Voyage è sicuramente uno dei modi più autentici con cui il viaggiatore appassionato di arte, pittura e disegno può riprodurre su carta le proprie esperienze.
CARNET DE VOYAGE: COS’È
Table of Contents
Un diario illustrato di viaggio.
Il Carnet de Voyage è un taccuino impreziosito da disegni a matita o dipinti ad acquerello arricchiti da brevi testi e piccoli ornamenti, come timbri, scontrini, francobolli, monete e biglietti, che narrano le emozioni provate dall’autore nei luoghi raffigurati fornendo anche informazioni utili. Non è un semplice diario ma una vera e propria guida di viaggio illustrata, unica nel loro genere perché realizzata con lo stile personale del viaggiatore che rappresenta così la propria visione del mondo.
CARNET DE VOYAGE: STORIA
Nato come diario di viaggio, detto anche sketch-book, a partire dal XVII secolo il carnet de voyage si diffuse tra i giovani aristocratici che intraprendevano il Grand Tour attraverso l’Europa. Il bisogno di raccontare il viaggio si declinò così in diari, racconti e nei carnet de voyage che vennero utilizzati anche da pittori come William Turner, Eugène Delacroix e, più tardi, Paul Gauguin e Paul Klee, ma anche scrittori come Johann Wolfgang von Goethe hanno lasciato taccuini di particolare pregio. I carnet de voyage furono apprezzati anche da Toulouse Lautrec, Matisse, Van Gogh, Gauguin e architetti come Le Corbusier. L’avvento della fotografia e dell’era digitale hanno modernizzato questa tecnica di racconto di viaggio che tuttavia sopravvive nella sua versione originale attirando giovani viaggiatori dall’animo artistico e autentico che tutt’ora continuano a tramandarla.

CARNET DE VOYAGE: COME SI REALIZZA
Per realizzare un buon carnet de voyage serve un’attenta preparazione che inizia prima del viaggio.
- Il primo passo è la scelta del taccuino di viaggio: l’autore deve decidere la forma del suo diario che può essere grande, in A4, oppure un quaderno più piccolo e maneggevole.
- Importante anche il tipo di carta che va scelto in base alla tecnica pittorica che si vuole utilizzare: acquerello, matita, tempera, olio, collage e tanti altri modi creativi.
- Si passa poi allo studio dell’itinerario di viaggio e delle principali attrazioni turistiche che si vogliono visitare e di conseguenza disegnare nel taccuino.
- Durante l’esperienza, se non potete disegnare i monumenti dal vivo, portate la macchina fotografica per immortalare i momenti più importanti del viaggio che andrete poi a riprodurre sotto forma di disegni nel vostro carnet de voyage.

CARNET DE VOYAGE: COME DIVENTARE L’AUTORE DI UN DIARIO DI VIAGGIO ILLUSTRATO
Quali sono le caratteristiche per diventare un bravo autore di Carnet de Voyage?
- Avere sensibilità artistica
- Tempo
- Pazienza
- Spirito di avventura
- Essere empatici con il luogo in cui vi trovate per imprimere su carta le vostre emozioni
CARNET DE VOYAGE: COSA CI INSEGNA IL DIARIO DI VIAGGIO ILLUSTRATO
- Ci insegna ad osservare il mondo attraverso gli occhi e lo stile artistico del suo autore
- Ci permette di rivivere il viaggio attraverso la lettura e il tatto se il diario è impreziosito da elementi materici come biglietti di carta, foglie, monete, stoffe.
- Il diario illustrato racchiude lo stupore con cui l’artista ha osservato il paesaggio, e il tempo dedicato alla sua rappresentazione e la sensibilità di espressione.
- L’unicità del luogo è riflessa nell’unicità dello stile artistico che rende il diario illustrato per immagini un libro unico nel suo genere e inimitabile
CARNET DE VOYAGE: ESEMPIO DI SUCCESSO
Personalmente ho scoperto l’arte di Stefano Faravelli, pittore, scrittore e orientalista che vive e lavora a Torino. Alla formazione artistica della torinese Accademia Albertina fa seguire una laurea in Filosofia morale e lo studio di lingua e cultura araba all’istituto di Orientalistica. Dai suoi viaggi nel vicino, medio ed estremo oriente, riporta affascinanti carnet pubblicati a partire dal 1994, quando esce “Sindh. Quaderno indiano”. Di conseguenza da quel momento i suoi ‘taccuini’ sono stati esposti a Londra, New York, Parigi, Istambul e Gerusalemme. Nel 2011 ha esposto nel Padiglione Italia della 54 Biennale di Venezia.

Viaggio e racconto il tuo territorio scrivendo di turismo, marketing territoriale e storytelling nel mio blog TripOrTrek