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Basilicata rurale: viaggio tra borghi, sapori, arte e artigianato

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Borghi da scoprire nella Basilicata rurale: un viaggio tra arte, artigianato, cultura e sapori autentici

Basilicata rurale: viaggio tra borghi, tradizioni e sapori autentici. Un itinerario tra colline, arte, cibo e mestieri che racconta l’anima più profonda e autentica della Basilicata, da Potenza ad Abriola, passando per Brindisi di Montagna, Avigliano e i murales di Sant’Angelo Le Fratte.

Borghi da scoprire nella Basilicata rurale: un viaggio tra arte, artigianato, cultura e sapori autentici

La Basilicata rurale è un luogo dell’anima, dove ogni angolo custodisce storie da ascoltare, mestieri da riscoprire, sapori da assaporare. Una Regione che invita a rallentare, ad ascoltare, a tornare a ciò che è essenziale. Un luogo da esplorare con lentezza, da Potenza fino ad Abriola, passando per Brindisi di Montagna, Avigliano e i murales di Sant’Angelo Le Fratte, per immergersi nel volto più autentico della Basilicata rurale. Attraversare questi borghi è come entrare in una dimensione parallela, dove la fretta lascia il posto al silenzio, alla bellezza delle piccole cose, al valore del dialogo.

Potenza: cultura verticale tra teatro, architettura e memoria orale

Capoluogo più alto d’Italia con i suoi 819 metri, Potenza sorprende per la sua struttura verticale, resa ancora più scenografica dalle scale mobili più lunghe d’Europa, seconde solo a quelle di Tokyo. Salire verso il cuore della città è come sfogliare le pagine di una storia stratificata, dove ogni pietra ha qualcosa da raccontare. Il centro storico si snoda lungo Corso Pretoria, antico decumano romano, che attraversa piazza Mario Pagano – elegantemente riprogettata da Gae Aulenti – e conduce al suggestivo Teatro Francesco Stabile, vero e proprio tempio culturale ispirato al San Carlo di Napoli.

Potenza è anche terra di memorie collettive e narrazioni condivise. Ne è un esempio il progetto teatrale “Le cose non sono sempre quello che sembrano” di Gommalacca Teatro, un silent play che restituisce voce e identità alla città attraverso le testimonianze dei suoi abitanti. Una forma d’arte che mescola performance e urban storytelling per riscoprire la Potenza invisibile, fatta di accenti, storie familiari e luoghi del cuore. Info: Gommalacca Teatro

Dove mangiare: cucina rurale a km 0 vicino Potenza

A pochi chilometri dal centro, l’agriturismo La Dimora dei Cavalieri a Vaglio Basilicata offre un’autentica esperienza enogastronomica immersa nel paesaggio rurale lucano. Grano duro coltivato in loco, allevamenti ovini e caprini e una cucina che esalta i sapori del territorio: peperoni cruschi, pasta fatta in casa, salsicce artigianali. Un luogo dove il cibo racconta la terra, e il cielo notturno, libero da luci artificiali, regala emozioni ancestrali. Info: dimoracavalieri.it

Abriola: tra arte sacra, amore eterno e il sapore del caciocavallo podolico

Arroccato su una collina a pochi chilometri da Potenza, Abriola è un borgo rurale suggestivo. Le sue case in pietra, le piazze affacciate su vallate silenziose e la Chiesa di Santa Maria Maggiore, che custodisce le reliquie di San Valentino, ne fanno un luogo sospeso tra spiritualità e leggenda. Secondo la tradizione, fu proprio il Santo degli innamorati a salvare il paese da una carestia, compiendo un miracolo che ancora oggi viene ricordato con affetto e gratitudine.

Nel cuore di questo borgo si rinnova anche il legame profondo con l’agricoltura tradizionale. L’Azienda Agricola di Nicola Pessolani – presidio Slow Food – è custode della produzione artigianale del caciocavallo podolico, formaggio simbolo dell’identità rurale lucana. Realizzato esclusivamente con latte crudo delle vacche podoliche, allevate in libertà, è frutto di un sapere antico tramandato con amore. Info: agricolapessolani.it

Brindisi di Montagna: castelli, monasteri e sapori che raccontano la Basilicata rurale

Borghi da scoprire nella Basilicata rurale: un viaggio tra arte, artigianato, cultura e sapori autentici

Sospeso su un’altura che domina la valle del Basento, Brindisi di Montagna accoglie il visitatore con il suo paesaggio verde e selvaggio, quasi nordico. Il maestoso Castello Fittipaldi-Antinori, costruito nel 1260, è oggi un’esperienza immersiva tra storia e tecnologia. Grazie a ricostruzioni sonore e visive, è possibile rivivere la vita quotidiana della corte angioina, ascoltando il galoppo dei cavalli o il fruscio dei vestiti dei servitori.

Poco lontano si trova il Monastero di San Demetrio, ex grancia della Certosa di Padula. Un luogo spirituale e produttivo, dove si custodiscono affreschi preziosi e si recuperano tradizioni agricole come la macinatura dei grani antichi. I laboratori didattici offrono esperienze uniche: dalla lavorazione del miele con La Bottega del Miele alla produzione di caciocavallo podolico con l’azienda Podolico Reale. Una vera full immersion nei saperi rurali della Basilicata. Info e prenotazioni: granciadeicertosini.itlabottegadelmiele.pz@gmail.cominfo@podolicoreale.com

Avigliano: dove l’artigianato della Basilicata rurale diventa arte da tramandare

Arroccato tra le alture lucane, non lontano dalla storica Castel Lagopesole, Avigliano è un borgo che custodisce un’identità forte, forgiata nei secoli dal lavoro degli artigiani, dalla devozione religiosa e da una cucina che parla il linguaggio della terra.

Qui l’artigianato non è un ricordo, ma una pratica viva che si tramanda tra mani esperte. Tonina Salvatore, ad esempio, lavora ancora su un telaio di inizio Novecento, tessendo filati secondo una tradizione che rischiava l’oblio. Poco distante, Annangela Lovallo dà vita a piccole opere d’arte con i suoi ricami a punto pittura: piccoli medaglioni che sembrano quadri e abiti d’epoca impreziositi da fili d’oro e pietre, oggi esposti anche nel piccolo museo da lei stessa fondato per valorizzare il costume tradizionale lucano e la sua storia.

A completare questo quadro di maestria, c’è Vito Aquila, uno degli ultimi artigiani capaci di realizzare le antiche balestre aviglianesi, finemente lavorate e simbolo di una memoria che resiste al tempo. Ad Avigliano anche il cibo si fa portavoce dell’identità del borgo. All’Osteria Gagliardi il baccalà, celebre pesce conservato, è protagonista assoluto: fritto in pastella, trasformato in parmigiana, farcito nei ravioli o adagiato su vellutate di ceci. L’abbinamento più iconico? Quello con il peperone crusco, che regala croccantezza e sapidità a un piatto semplice ma indimenticabile. Da non perdere anche il celebre tarallo glassato noto come “Dolce della Sposa” del Biscottificio Aviglianese, un’autentica delizia artigianale che racchiude sapori tradizionali e l’arte dolciaria del territorio, perfetto per assaporare un pezzo di cultura lucana ad ogni morso.

Basilicata rurale: Sant’Angelo Le Fratte, un museo a cielo aperto tra arte e storia

Arrivare a Sant’Angelo Le Fratte significa immergersi in un vero e proprio museo all’aperto, dove ogni angolo del borgo si trasforma in una tela viva. Con oltre 150 murales sparsi sulle sue pareti, questo piccolo paese lucano è capace di raccontare la storia e la cultura locale attraverso immagini vibranti e poetiche. Dai momenti di vita contadina a scene mitologiche e simboli radicati nella tradizione lucana, ogni dipinto parla un linguaggio universale, frutto del talento di artisti provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo.

Borghi da scoprire nella Basilicata rurale: un viaggio tra arte, artigianato, cultura e sapori autentici

Sant’Angelo Le Fratte non è solo arte visiva: la sua identità si intreccia con figure storiche di rilievo, come il vescovo Juan Caramuel y Lobkowitz, personalità eclettica del Seicento. Caramuel, noto per il suo spirito curioso e il suo approccio visionario, è oggi protagonista del Museo del Viaggiatore, un luogo dedicato alle sue idee, ai suoi scritti e al suo legame con il territorio. Qui, tra cartelli e video spiegazioni, si esplora il percorso di un uomo che incarnò il dialogo tra scienza, fede e cultura, incarnando lo spirito aperto e curioso che ancora anima il borgo.

Passeggiando tra le vie di Sant’Angelo, si può anche fare tappa nelle caratteristiche cantine scavate nella roccia, dove l’aroma del vino si fonde con il profumo della storia e delle stagioni che scandiscono la vita rurale. Questo borgo ha saputo rinnovarsi senza perdere il proprio legame con le radici, trasformandosi in un esempio vivo di come l’arte e la memoria possano diventare motore di rinascita e orgoglio territoriale.

Per conoscere meglio il progetto, https://basilicatarurale.com/

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