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Salento on the bus: Otranto

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Itinerario alla scoperta di Otranto la città più a Est della penisola italiana

Si dice che il nome Salento, nell’antica lingua messapica, significhi mare.
Il tacco dello stivale italiano, infatti, è baciato dalle acque dell’Adriatico e dello Ionio che si uniscono in un lungo abbraccio davanti alle coste di Santa Maria di Leuca.
Il Salento è una terra antica come le radici dei suoi ulivi, creature maestose che riempiono gli occhi e il paesaggio con le loro fronde verdi e i tronchi nodosi, vere opere d’arte di madre natura. Qui passarono molti popoli che lasciarono un segno creando borghi sospesi nel tempo e su quel mare le cui sfumature d’azzurro sono un semplice incanto.
Uno di questi borghi è Otranto.

Una distesa di ulivi. PHOTO Sara Panizzon di TripOrTrek

Per arrivarci da Lecce bisogna prendere la linea di autobus 101 (biglietto di andata circa 6 euro) che, percorrendo la costa Adriatica passa per località suggestive come il sito archeologico di Roca Vecchia, prima di raggiungere la città racchiusa fra le antiche mura del castello aragonese.

La guerra di Otranto del 1480-81, i cui principali protagonisti furono il generale turco Gedik Achmet Pascià e don Alfonso Duca di Calabria, segnò il destino del castello di Otranto che, grazie all’intervento di Alfonso d’Aragona, fu completamente fortificato per consentire alla città di difendersi adeguatamente da ulteriori nemici. La fortezza, che guarda ad oriente, in ricordo degli attacchi saraceni protegge il centro storico della città più a Est di Italia.

Il castello aragonese. PHOTO di Sara Panizzon di TripOrTrek

Il cuore di Otranto è fatto di viette strette, bianche, ricche di negozi di artigianato artistico e improvvisi affacci sul mare. Un dedalo in cui perdersi per poi trovarsi, improvvisamente, davanti alla cattedrale di Santa Maria Annunziata famosa per il suo mosaico pavimentale e nelle cui vicinanze è possibile degustare in molti negozi i famosi taralli pugliesi sia dolci che salati.

le vie del centro storico di Otranto. PHOTO di Sara Panizzon di TripOrTrek

Avrei potuto perdermi fra molte storie di santi e profani, ma ad Otranto ho preferito osservare il mare, testimone di antiche battaglie e giorni di pace, di leggende di naviganti e pescatori.
Meta imperdibile per i turisti pronti a tuffarsi nel suo azzurro prima che il sole tramonti tingendo di arancione il castello che, come un gigante dormiente, veglia sulla città mentre la melodia della taranta si alza per animare la notte salentina.

Il mare di Otranto. PHOTO di Sara Panizzon di TripOrTrek

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