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Trieste città mitteleuropea

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TRIESTE

Ho attraversato tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo

siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,

con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via

scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa

un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.

Umberto Saba

Il viaggio di oggi parla di questa terra di confine, di una città sferzata dal vento dove l’aria profuma di mare ed i palazzi ricordano i fasti dell’impero asburgico.

Trieste è unica: ponte tra l’Europa occidentale e centro-meridionale, mescola caratteri mediterranei ed europei. Situata nell’estremo nord-est italiano, vicino al confine con la Slovenia, si affaccia sull’omonimo golfo ed è un importante snodo ferroviario e marittimo. Il territorio cittadino si trova ai piedi di un’imponente scarpata che dall’altopiano del Carso scende bruscamente verso il mare.

Si respira un’aria speciale qui nell’estremo lembo orientale dell’Alto Adriatico, qui, nella città mitteleuropea dove si sono ispirati grandi letterati, come James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba. Trieste è una città che abbraccia il mare o, per meglio dire, che accoglie il mare in casa a cominciare da piazza dell’Unità, tra le più suggestive e ampie al mondo tra quelle che si affacciano sull’acqua salata.

I palazzi di Trieste parlano con il linguaggio neoclassico, liberty, eclettico e barocco; convivono armoniosamente vestigia romane, edifici del Settecento e di stampo asburgico. L’incrocio di religioni è ben visibile infatti da secoli trovano ospitalità la chiesa greco-ortodossa e quella serbo-ortodossa, la sinagoga, la chiesa evangelica luterana e quella elvetica, la più antica della città.

I triestini hanno una vera e propria passione per il caffè, e ci sono tanti riti diversi per assaporarlo: il caffè liscio si chiama Nero, il cappuccino “capo” è in realtà il nostro caffè macchiato, il caffè latte corrisponde al nostro tradizionale cappuccino.

Questa è una passione antica infatti le prime Botteghe da caffè vennero aperte a Trieste nella seconda metà del Settecento, probabilmente seguendo l’esempio di molti locali veneziani alla moda, ma assumendo immediatamente un’inconfondibile impronta viennese negli arredi e nei servizi offerti.

Nel 1768 in contrada Bottari (ora via San Nicolò), a Benedetto Capano venne concessa l’esclusiva della vendita di “acque fredde e calde, the, caffè, cioccolata, limonate, sorbetti ed acque sciroppate”, nel 1839 nacque il Caffè degli Specchi, fondato e gestito dal greco Nicolò Priovolo, il locale venne ospitato al pianterreno di Palazzo Stratti, in quella Piazza Grande (dal 1918 Piazza dell’Unità d’Italia) che continua a rappresentare il cuore della città.

Per questa sua particolare posizione, il Caffè degli Specchi è diventato subito un luogo privilegiato per seguire tutte le vicende storiche, politiche, economiche e culturali della città di Trieste. Nel corso degli anni il Caffè degli Specchi cambiò molti gestori e subì notevoli trasformazioni: nel secondo dopoguerra, ad esempio, il locale venne requisito dagli alleati anglo-americani, e da quel momento al suo interno vennero collocate le insegne della Royal Navy (la marina britannica).

Trieste è città di mare e la gente coglie ogni occasione per viverlo popolando la riviera e gli stabilimenti balneari – in slang “bagni” – tutto l’anno, per prendere il sole, fare un tuffo o una semplice passeggiata.

La vicinanza con il confine ha permesso lo sviluppo di particolari tradizioni enogastronomiche: dalle tipiche osmizze, locali in cui si degustano formaggi,salumi e dove si bevono il Terrano e la Vitovska, ai dolci di ascendenza slava o germanica, passando per le zuppe, come la jota, per arrivare ai sapori di mare.

I dintorni sono meravigliosi: la costiera delle bianche falesie, con le sue piccole baie e i sentieri intrisi dei profumi della macchia mediterranea, i castelli di Miramare e Duino, che si affacciano direttamente sul mare,il promontorio carsico, con colori, tradizioni e aspetti naturalistici particolarissimi, tra cui la Grotta Gigante, la cavità turistica più grande al mondo.

Poi, le riserve naturali, come quella marina di Miramare, quella delle falesie di Duino, della Val Rosandra, dei monti Lanaro e Orsario. E la pittoresca cittadina istro-veneta di Muggia, dai tanti tesori storici e culinari. Trieste è una città da scoprire e da vivere.

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