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BAGAN: 5 consigli utili per visitare la piana dei templi

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Nel cuore del Myanmar in una pianura di terra brulla, bagnata dalle acque del fiume Irrawady e delimitata dal profilo del monte Popa, un antico vulcano oggi meta di pellegrinaggi, sorgono migliaia di templi di mattoni rossi che, resistendo alla furia dei terremoti e dei saccheggi, narrano la storia, di splendore e declino, dell’antico impero di Bagan.

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LA STORIA

Da questa terra ocra e rossa, infatti, iniziò a diffondersi in tutto il paese il buddismo theravada.
Narra la leggenda che ciò avvenne grazie a un uomo, un monaco, Shin Arahan inviato dal re di etnia mon, Manuha, della città di Thaton a convertire il sovrano di Bagan, di etnia bamar, Anawratha.
L’impresa ebbe successo tanto che re Anawratha fu così entusiasta del nuovo culto che chiese al sovrano mon di inviargli testi sacri e reliquie. Al rifiuto di quest’ultimo, Anawratha si infuriò e marciò con il suo esercito sino alla città di Thaton per saccheggiarla dei suoi tesori buddisti e trasferirli a Bagan. Non contento il sovrano bamar decise di rendere onore al Buddha costruendo migliaia di templi e così fecero anche i suoi successori tanto che in due secoli e mezzo, dal XI al XIII secolo, nella piana intorno a Bagan furono costruiti oltre 13 mila edifici religiosi di cui oggi ne restano oltre 5mila. Il periodo di splendore durò sino al 1287 quando la città fu invasa dai mongoli inviati da Kublai Khan. Anche Marco Polo rimase colpito dalla suggestiva bellezza di Bagan e la descrisse con queste parole: “Il re ha voluto costruire queste torri per celebrare la sua magnificenza e per il bene dell’anima sua e vi dico che a vederle sono le più belle cose al mondo e quelle di maggior valore”.

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IL SITO ARCHEOLOGICO

Per entrare e visitare la zona archeologica di Bagan si deve pagare una tassa di soggiorno di 25 dollari. In aeroporto vi verrà consegnato un tesserino timbrato che dovrete esibire qualora vi venisse richiesto dai custodi dei templi.
Bagan, con le sue strade sterrate e i suoi villaggi di capanne, si divide in tre grandi zone: Old Bagan, New Bagan e Nyaung U dove si trovano la maggior parte dei templi.
I più importanti sono quelli di Ananda, il Thatbynnyu, quello di Htilominlo e lo Shwezigon che, con la sua elegante cupola dorata a forma di campana, diventò il prototipo di tutti gli stupa del Myanmar.

COSA VEDERE

Ogni angolo di Bagan merita di essere ammirato: dalle stradine polverose, ai villaggi di contadini, alle scuole con i bimbi in uniforme. Ci si sposta a piedi, in bicicletta, con gli scooter elettrici, in taxi e a bordo di carretti trainati dai cavalli.  
Old Bagan
è la zona dove sorgeva il villaggio originario, ma nel 1990 il paesino venne spostato tre chilometri più a sud e così si formò la zona di New Bagan. Le due cittadine sono collegate da strade asfaltate che formano un anello di 19 km. Tra i centri e i dintorni si estende la piana con i templi principali tutti collegati fra loro da strade sterrate e segnalati da cartelli che ne indicano il nome.

Il villaggio più vivace, invece, è quello di Nyaung U, dove si trova l’aeroporto, a circa 4 km a ovest di Old Bagan: lì si concentrano alberghi e guest house, negozi e ristoranti dai prezzi molto economici.
Oltre che da terra, Bagan, nella stagione secca da ottobre a marzo, si può ammirare anche dal cielo a bordo delle mongolfiere di Balloons over Bagan: l’esperienza costa circa 300 dollari a persona per voli di 45 minuti.
Altro luogo suggestivo è il Monte Popa: sulla sommità di questo vulcano spento, detto l’Olimpo del Myanmar, sorge un monastero, meta di pellegrinaggi, che secondo la leggenda è la dimora di 37 Nat, ovvero gli spiriti del Myanmar. Per arrivare alla cima della montagna, bisogna percorrere una lunghissima scalinata abitata da scimmiette dispettose. Secondo alcune superstizioni diffuse sulla montagna non si possono indossare abiti rossi o neri, ne bestemmiare, ne portare carne, altrimenti si scatena l’ira degli spiriti che possono procurarvi la malasorte. Ai piedi del monte sorge invece il Popa Mountain Park dove è possibile fare trekking nella giungla. Per arrivare al monte Popa si noleggia il taxi che costa dai 35,000 ai 45,000 Kyat.

DOVE DORMIRE

Consiglio l’hotel Zfreeti (www.zfreeti.com) moderna struttura situata nella zona di Nyaung U, vicino all’aeroporto, ai templi principali e a ottimi ristoranti.
L’Hotel, con camere pulite e spaziose, offre un’abbondante colazione in terrazza ed è dotato di piscina, l’ideale per rinfrescarsi nelle giornate calde. Un po’ cari i prezzi del ristorante e del bar a bordo piscina, ma ottimo il noleggio gratuito di biciclette per girare nella zona archeologica. Perfetta anche la sua dislocazione vicina ad agenzie viaggi, alla banca, all’ufficio postale, al golf club e ai negozi che noleggiano scooter elettrici.

COME ARRIVARE A BAGAN

L’ESPERIENZA IN AEREO: l’aeroporto di Nyaung U si trova a circa 3 km da Old Bagan. E’ servito dalle compagnie aeree interne Golden Myanmar Airlines, Yangon Airways e Air Kbz.
I costi: l’aereo da Yangon a Nyaung U costa circa 100- 110 dollari.
Quello da Mandalay a Nyaung U costa circa 50- 55 dollari, mentre da Heho-Lago Inle a Nyaung U costa 70-75 dollari.
Abbiamo acquistato i voli di andata e ritorno da Yangon affidandoci all’agenzia Teo Guida Birmania (teomyanmartravel.com). Il proprietario Teo, parla in italiano e con grande disponibilità ci ha prenotato i voli e consegnato i biglietti al nostro arrivo in Myanmar.
Da Yangon a Bagan abbiamo volato con la Yangon Airways, al ritorno invece con la Golden Myanmar Airlines. In entrambi i casi, nonostante gli aerei fossero piccoli, l’ospitalità a bordo è stata buona e ci è stato dato il pranzo.

Commenti:

  • 15 Dicembre 2017

    Oddio che meraviglia, credo che sia come trovarsi di fronte ad un sogno. Avrei dovuto andare in Birmania per questo capodanno….poi abbiamo cambiato tutto…per Israele. Non avrei dovuto fare questo cambio.

    reply...
    • 15 Dicembre 2017

      Bagan è un luogo incredibile e molto mistico. I templi sono ovunque si stagliano contro l’orizzonte e sembrano non finire mai. In questo articolo ho messo un po’ di informazioni pratiche mentre nei prossimi metterò la vita nei villaggi che mi ha colpita moltissimo 😊 è un viaggio che ti consiglio davvero per le emozioni che regala 😊

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