Top

Meet the blogger: La Valigia di Pimpi

  >  Travel Tips | Interviste   >  Meet the blogger: La Valigia di Pimpi

Dai viaggi nascono incontri, storie e nuove amicizie.
Ho creato la rubrica “Meet the blogger” per raccontare le avventure di amici, vicini e lontani, incontrati grazie a TripOrTrek. In questi articoli scopriremo il mondo attraverso i loro occhi e le loro esperienze. Sono ragazzi e ragazze che hanno avuto il coraggio di seguire i loro sogni e spero che queste storie possano ispirare chi desidera partire verso nuovi orizzonti.
Sara

Giorgia abita in una terra allegra e generosa, dove i cappelletti vengono ancora fatti a mano e in cui ci si abbraccia per ballare sulle note delle canzoni di Casadei: la bella e folkloristica Romagna.
Se la sua passione per il teatro e il musical, che pratica da quindici anni, nasce da un paio di scarpette da ballo, quella per i viaggi è frutto di una profonda curiosità per il mondo che l’ha portata ad esplorare, tra tanti paesi, anche l’Asia.

Come è nato il tuo blog?

La Valigia di Pimpi è nato dopo un brutto periodo di malattia. E’ uno spazio che rappresenta me stessa, la mia rinascita e la mia voglia di condividere con chi desidera fare altrettanto con me. Il mio blog vive un po’ l’ansia da prestazione, un po’ come quando devo salire sul palcoscenico, ma alla fine qual è l’attore che non sente la paura di deludere il suo pubblico? Avrà tanti difetti: imperfetto, scontato, semplice, banale, troppo poco o troppo tanto, ma non gli manca la cosa più importante: tanta voglia di crescere, di arricchirsi, ma soprattutto di condividere le mie esperienze con voi che potete capire le anime vagabonde come me.

Foto: www.lavaligiadipimpi.it

Come hai scoperto l’Asia?

L’Asia l’ho scoperta nel lontano 2007. Mi “convinsero” ad andare in Thailandia. Utilizzo proprio la parola convinsero, perché io non ero assolutamente sicura di volerci andare. Anzi ero quasi seccata. Mai nessun pensiero fu più sbagliato. E’ stato amore a prima vista. Sono letteralmente impazzita e da allora l’Asia rimane attualmente uno dei miei angoli di mondo preferiti. È poetica, tranquilla, lenta, sognatrice, artistica, educata e gentile. Mi accoglie sempre a braccia aperte con i suoi sorrisi e la sua delicata semplicità. È anche caos? Assolutamente sì, ma un caos in cui riesco a trovare sempre il bandolo della matassa perché, dalla prima volta sino ad ora, ho cercato di fare una cosa, capirne il senso. Non ho in mano verità, ma l’utile che mi serve per apprezzarla e rispettarla.

Quando e come hai deciso di intraprendere un lungo viaggio alla scoperta dell’Oriente?

Ho visitato diversi paesi del Sud Est asiatico: Thailandia, Malesia, Myanmar e quest’anno ho passato due mesi tra Vietnam e Cambogia. È stata un’esperienza pazzesca sotto diversi punti di vista. La scelta di visitare questi due posti è stata dettata dalla semplice curiosità: il Vietnam mi affascinava e della Cambogia volevo carpirne l’essenza storica. Una storia triste e lacerante che ancora ad oggi pochi conoscono. Non nego che, nelle varie motivazioni è stata inserita anche la variabile costi. Sappiamo tutti che l’Asia per noi risulta abbastanza economica e chiaramente per stare fuori due mesi è un aspetto che deve essere valutato. Il nostro è stato un viaggio Low Cost, abbiamo cercato di risparmiare il più possibile, non facendoci mancare mai nulla. E così è stato. Una delle cose più belle di questi due mesi è stato il rituale del cibo: mangiare nelle loro botteghe, insieme a loro, seduti su piccoli sgabelli a misura di bambino e tubo di scappamento. Per me farlo in questo modo è stata una gioia immensa.

Foto: www.lavaligiadipimpi.it

Come hai organizzato il tuo viaggio, come hai scelto i paesi da visitare?

Il viaggio è stato organizzato step by step. E’ stato un puzzle che ha preso forma giorno dopo giorno. Abbiamo prenotato i voli di andata e di ritorno, ma non tutto quello che ci stava in mezzo. Ci siamo lasciati andare all’improvvisazione, al caso, alla nostra voglia di decidere al momento. Ci siamo lasciati andare alla libertà. Quella libertà mentale che ti fa staccare i pensieri. Eravamo proiettati solo sul qui ed ora, le nostre energie erano finalizzate principalmente all’organizzare, allo scoprire, al cercare, al leggere e al chiedere. È stato pazzesco! Quella libertà che ti permette di fare passi avanti, ma anche passi indietro se necessario. La libertà di decidere! Che cosa preziosa! E cosi abbiamo scoperto posti che non avremmo mai scoperto se non avessimo parlato con viaggiatori come noi, oppure non avremmo mai assaggiato determinate specialità se non avessimo dato retta ai locali. È stata, sì un’esperienza di viaggio, ma soprattutto un’esperienza di vita e in alcuni casi di efficace problem solving. Per scendere nei dettagli: gli hotel venivano scelti sul posto o tramite booking.com, in modo da non perdere troppo tempo nella ricerca in loco, mentre i trasporti venivano prenotati direttamente tramite agenzie locali o simili. È stato un viaggio itinerante creato in maniera itinerante in due paesi vicini e facilmente visitabili.

Come è stato l’impatto con l’Asia appena scesa dall’aereo?

L’impatto con l’Asia appena scesa dall’aereo in questo ultimo viaggio è stato come tornare a casa. Guardavo Hanoi dal finestrino del taxi e mi dicevo: “finalmente rieccomi qua!”. Ma la prima volta è stato scioccante! Arrivavo a Bangkok, una città immensa. Ho avuto paura, mi sono detta: “ma dove sono finita? Ma come faccio ad attraversare la strada? Ma come fa la gente a mangiare seduta in mezzo alla polvere e al casino?”. Di solito, come tutti ho paura di quello che non conosco e l’unica cosa da fare era lasciarsi andare. Ho fatto il salto mentale e Bangkok mi ha conquistata con il suo casino immenso e con i suoi amuleti in vendita sopra traballanti bancarelle. Attualmente non riuscirei a pensare di andare a mangiare all’interno di un ristorante, lo Street Food è un’eccellenza, compresa di polvere!

Foto: www.lavaligiadipimpi.it

Durante il viaggio quali sono stati i luoghi che più ti hanno emozionato e perchè?

La Cambogia mi ha rapito il cuore: è un paese giovane, la sua popolazione ha un’età media di 20 anni. Questo indica la drammaticità di quello che è successo. Sterminate circa 3 milioni di persone, 40 anni fa. Significa, che spazzi via un terzo della popolazione. Un terzo di famiglie, di anziani, di giovani, di neonati. Significa che spazi via tradizioni e cultura, arte e poesia, istruzione e dignità. E’ una terra che deve essere vista e visitata con il cuore. Non è bella, è polverosa e spigolosa, ma deve essere capita. Visitare Angkor Wat, che è meraviglioso, non significa essere stati in Cambogia. Visitatela nel modo giusto e vi sorprenderà. Informatevi su cosa successe qui, su chi era Pol Pot e su chi erano gli Khmer rossi, fatelo. Vi ringrazierete. Un altro posto che mi ha davvero emozionato, è la Valle dei templi a Bagan in Myanmar, una delle cose più poetiche viste nella mia vita. Indescrivibile.

Ci sono stati imprevisti e come li hai superati?

Si c’è stato un imprevisto di salute che non ci ha permesso di entrare in Laos come da programma. Li per li, mi sono arrabbiata perché le cose non stavano seguendo il progetto, ma poi ho realizzato che la libertà è anche questo: fare un passo indietro dovesse servire. E’ cosi è stato. Siamo passati in Thailandia e abbiamo cercato un po’ di relax al mare per riprendere un po’ di forze. Abbiamo scoperto, nel cambio di programma, un’isola incantata, l’isola di Koh Kradan, una meraviglia! Gli imprevisti spesso portano ad interessanti opportunità.

Cosa ti ha insegnato questo viaggio? 

Il valore del rispetto e della semplicità. La capacità di fermarsi e ringraziare ogni giorno per quello che ho visto e per quello che ho fatto, ma soprattutto la capacità di apprezzare ogni singolo respiro. La vita e le esperienze sono preziose. Non vanno sprecate. Ho imparato che è bello lasciarsi andare e che certe cose non si dimenticheranno mai. Ho capito che il viaggio è fatica. Ho capito che un viaggio così lungo è anche un ritorno. È apprezzare i propri spazi, la propria gente, la propria lavatrice, il proprio letto, il proprio bagno e i propri sapori. Riabbracciare chi vuoi bene e ricominciare la quotidianità significa anche aspettare e progettare il prossimo viaggio con ansia.

Ora ti aspetta un altro lungo viaggio, il matrimonio, hai già programmato la luna di miele?

Per il prossimo viaggio ci sono tante idee e ben confuse. Ci daremo altri due mesi. Si stava ragionando sul Sudamerica, nella fattispecie Argentina, Cile con un capatina ai Caraibi, ma c’è un ma. C’è un posto che non abbiamo mai valutato e che sarebbe una sfida interessante per entrambi: il Sudafrica. Un continente per noi inesplorato e che credo celi aspetti interessanti.

Potete seguire la Valigia di Pimpi anche su Instagram e Facebook oltre che sul blog

Scrivi un commento

error: