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Itinerario alla scoperta della città di Lecce, nel Salento in Puglia

Città di pietra, storia e artisti. Antica ed elegante, Lecce, la prima tappa del mio viaggio, è stato uno dei luoghi che più mi ha affascinata durante questo on the road in bus in Salento.
Passeggiando fra le sue vie, infatti, mi sono resa conto che c’è una luce diversa nel Sud Italia. Alba e tramonto sono momenti in cui le città risplendono in modo particolare.
Vengono illuminate dagli ultimi caldi raggi del sole e assumono il loro colore: rosa, arancione, rosso. Tonalità intense che risaltano perché i palazzi sono costruiti con pietre speciali.

LECCE: IL CENTRO STORICO

Gli edifici del centro storico di Lecce, infatti, sono famosi perché realizzati con “la pietra gentile” una roccia calcarea rinomata per la sua plasmabilità.
Questo materiale è la base del “Barocco Leccese”, lo stile artistico famoso in tutto il mondo che ha dato alla città del Salento l’appellativo di “Firenze del Sud”.

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Il centro storico di Lecce, Salento, Puglia. Photo Sara Panizzon, TripOrTrek

Ogni mia passeggiata in città iniziava sempre da Porta Napoli. Un un arco di trionfo che collega due volti di Lecce, la parte moderna e il centro storico, scrigno di tesori di arte barocca. Oggi punto di incontro per giovani, anziani, e innamorati di ogni età, la porta fu edificata nel 1548 in onore di Carlo V che aveva fatto fortificare la città per proteggerla.

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Porta Napoli., Lecce, Salento, Puglia. PHOTO Sara di TripOrTrek

LECCE: LE MURA URBICHE

Le possenti mura urbiche di Lecce, infatti, sono l’esempio concreto del modo in cui l’imperatore volle difendere la città dalle incursioni turche che a quei tempi mettevano a ferro e fuoco tutto il Sud Italia. La semplice cinta muraria che proteggeva Lecce venne trasformata in una fortezza dotata di bastioni in grado di reggere gli attacchi nemici. Recenti scavi archeologici, inoltre, hanno dimostrato come le mura si trovassero in un luogo strategico: una strada romana del IV secolo, che collegava Lecce a Brindisi e alla via Appia.

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Mura urbane di Lecce, Salento, Puglia. PHOTO Sara di TripOrTrek

Oltrepassate le mura si entra nel centro storico della città, nella sua parte più antica, nel suo cuore pulsante che la sera si riempie di vita e colori. Lecce, infatti, è ricca di arte: dai palazzi fino alle chiese, come il duomo e la meravigliosa basilica di Santa Croce tripudio del barocco, passando per le piccole botteghe dove gli artigiani lavorano ancora la cartapesta seguendo antiche tradizioni.

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architetture barocche, Lecce, Salento, Puglia. Photo Sara Panizzon, TripOrTrek

LA LAVORAZIONE DELLA CARTAPESTA A LECCE

La prima attestazione dell’arte della lavorazione della cartapesta in Italia risale al 1400 in Toscana in Val D’Arno, poi questo mestiere si diffuse a Napoli nel Seicento e arrivò a Lecce con gli inizi del Settecento.

La fama dei mastri cartapestai leccesi emerse dalla fine dell’Ottocento con artisti come Raffaele Caretta e Giuseppe Manzo che riuscì ad esporre le proprie opere anche a New York. I mastri cartapestai leccesi, infatti, erano molto bravi nel realizzare i panneggi e dei visi delle statue dei Santi.

Essendo un’arte leggera, ma soprattutto economica venne utilizzata anche per la realizzazione del cassettonato ligneo nella chiesa di Santa Chiara a Lecce e per la realizzazione di statue che sembrano in bronzo, ma in realtà sono incredibili opere di carta.

Una statua di cartapesta a Lecce, Salento, Puglia. Photo Sara Panizzon,TripOrTrek

La sera ogni vicolo si illumina a festa, gli abitanti si danno appuntamento in piazza Sant’Oronzo dove si possono degustare i buonissimi dolci pasticciotti nella pasticceria Tentazioni e il tipico caffè leccese nel Caffè Cittadino, mentre gli amanti dei drinks affollano i locali situati nella piazzetta di fronte alla chiesa di Santa Chiara.
Ho vissuto Lecce come se vi abitassi, passeggiando nei giardini pubblici Giuseppe Garibaldi e nel vecchio quartiere ebraico, ammirando il Castello di Carlo V e l’anfiteatro romano in piazza Sant’Oronzo.

Il ritmo della vita, infatti, era scandito da piaceri semplici. Mangiare un pasticciotto, bere un caffè leccese, camminare senza fretta alzando lo sguardo per guardare la bellezza che mi circondava. Piccole abitudini quotidiane grazie alle quali ho ritrovato il mio “moto semplice”.

Commenti:

  • 9 Gennaio 2020

    Lecce mi manca, ma visto che molto probabilmente tornerò in Puglia quest’estate spero di riuscire ad andarci 😉

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