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Venezia: sulle orme di Francesco Morosini

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Itinerario alla scoperta della vita e dei luoghi dove visse il famoso doge e genio militare di Venezia, Francesco Morosini.

Venezia, città d’acqua e storia, in ogni suo angolo svela misteri e volti inaspettati.
Visitarla significa perdersi nella bellezza oppure trovare percorsi antichi seguendo le orme dei personaggi illustri che nel corso dei secoli ne scandirono la storia.

Uno di questi fu Francesco Morosini, l’ultimo dei grandi comandanti veneziani, nonché personaggio tra i più significativi della Repubblica di Venezia e delle sue tradizioni marinaresche.
Ho trascorso una giornata passeggiando tra calli e ponti per trovare le sue tracce a Venezia e tre sono i luoghi che vi consiglio di visitare per cercare di capire chi fosse Francesco Morosini:

  • Campo Santo Stefano, dove si trovano Palazzo Morosini e la Chiesa di Santo Stefano che custodisce la tomba del Morosini
  • Palazzo Ducale e Museo Correr, conservano l’arco marmoreo con dipinte le sue imprese, il busto in bronzo e le collezioni Morosini
  • Ingresso monumentale dell’Arsenale di Venezia con il celebre leone del Pireo

VENEZIA E FRANCESCO MOROSINI

Nato a Venezia il 26 febbraio 1619, Francesco Morosini era il terzo figlio di Pietro e Maria Morosini.
In tenera età restò orfano di madre, scomparsa in tragiche circostanze annegando nel fiume Brenta, e sin da giovane venne avviato all’istruzione nel collegio San Carlo di Modena e alla carriera navale nella flotta da guerra della Serenissima Repubblica di Venezia sulle cui navi partecipò alla guerra di Candia, dove si distinse sia nei combattimenti, sia nella difesa della città, situata nell’isola di Creta di dominio Veneziano, assediata dai turchi dell’impero Ottomano.

Morosini partecipò alle battaglie distinguendosi da altri comandanti navali per l’astuzia che gli valse il titolo di capitano generale da Mar, comandante supremo della flotta perché inventò la guerra anfibia e uno speciale reparto chiamato fanti da mar.

Ritratto di Francesco Morosini, 1750 , Wikipedia

Grazie ad una serie di vittorie e alla riconquista della Morea, l’odierno Peloponneso, il condottiero fece il suo ingresso trionfale ad Atene, dopo aver piegato l’ultima resistenza turca in Acropoli. Quella vittoria, però, costò un caro prezzo al patrimonio culturale di Atene, nel 1687, infatti, alcune componenti architettoniche del Partenone vennero fatte saltare in aria proprio da una cannonata sparata dalle forze veneziane.

Nonostante i danni al patrimonio greco, il successo del Morosini in Grecia fu tale da far risorgere a Venezia il sogno dell’impero marittimo.
Dopo aver guadagnato l’appellativo di “Peloponnesiaco” e l’onore di un busto, mai concesso in vita né prima né dopo, ad altri protagonisti della storia veneziana, il 3 aprile 1688 venne eletto doge, nel pieno della campagna militare dalla quale farà rientro a Venezia solo l’11 gennaio 1690, accolto da onori e festeggiamenti grandiosi.

Come doge Morosini non fu abile com’era in mare, anzi, non riuscì ad amministrare bene i fondi pubblici e ormai anziano scelse di partecipare nuovamente ad operazioni militari come Capitano generale da Mar. Morì a Nauplia il 6 gennaio 1694.

Campo Santo Stefano

CAMPO SANTO STEFANO

E’ uno dei campi, ovvero delle piazze, più grandi di Venezia dove è piacevole ritrovarsi e sorseggiare un caffè. Qui hanno sede Palazzo Morosini e la chiesa di Santo Stefano.

PALAZZO MOROSINI

Inserito fra i luoghi del cuore del Fai, Fondo Ambiente Italiano, Palazzo Morosini Gatterburg, fu la casa della famiglia Morosini a partire dal 1628. Qui crebbe Francesco che lo fece restaurare dall’architetto Antonio Gaspari. Come omaggio alle sue vittorie la porta centrale ha una testa di ippocampo e dei mostri marini sugli accessi laterali.

Nel 1884, i conti Gatterburg eredi del palazzo vendettero la sua preziosa collezione e il Comune di Venezia acquistò l’archivio familiare e alcuni cimeli, oggi al Museo Correr. Da ammirare vicino a palazzo Morosini, Palazzo Pisani, sede del conservatorio della città.

CHIESA DI SANTO STEFANO

A pochi passi da palazzo Morosini si trova la chiesa di Santo Stefano, edificio gotico, che all’ingresso accoglie i resti di Francesco Morosini che qui volle essere sepolto proprio perché vicino al palazzo di famiglia.

A testimonianza delle sue gesta in terra greca, c’è un leggio in bronzo della seconda metà del Quattrocento a forma d’aquila proveniente da Candia, la città dell’isola di Creta che vide Francesco Morosini protagonista di numerose battaglie. All’interno della chiesa non è possibile fare foto, ma consiglio la visita per ammirare il soffitto fatto a carena di nave e finemente decorato.

PALAZZO DUCALE E MUSEO CORRER

Il Museo Correr è il custode della storia di Morosini.
Nelle sue sale si trovano oggetti personali, reperti di arte classica greca, portolani, cimeli, documenti militari, modelli navali e opere d’arte che testimoniano il carattere, le imprese e la vita dell’ammiraglio doge.

A palazzo Ducale due sono i luoghi dove la Serenissima ha reso omaggio a Morosini:

  • La Sala dello Scrutinio, vicina a quella del Maggior Consiglio, dove sulla parete di fondo fu eretto, subito dopo la morte di Morosini nel 1694, un grande arco di trionfo con iscrizioni latine e dipinti allegorici celebranti le imprese morosiniane, specie la presa agli ottomani del Peloponneso. Fra i dipinti dei dogi c’è anche quello del Morosini, in corazza di Capitano generale, con corno dogale e bastone di comando.
  • La Sala III dell’Armeria dei Dieci, detta anche Sala Morosini, espone le armi che, assieme a trofei e memorie, per secoli furono emblematico orgoglio della potenza militare della Serenissima, e sopra un basamento c’è il busto in bronzo di Francesco Morosini, che il Senato gli dedicò con eccezione veramente straordinaria “adhuc viventi” nel 1687, all’indomani della vittoriosa impresa in Grecia e l’anno precedente alla nomina dogale.

Curiosità

Nel Museo Civico di Storia Naturale di Venezia si trova il grande amore di Francesco Morosini: la sua gatta Nini. Se le imprese militari del Morosini sono note, non molti sanno invece della sua passione per i gatti.

Francesco Morosini era un misogino e lasciò il suo patrimonio solo ai discendenti maschi dei suoi fratelli a patto che si chiamassero come lui, Francesco. In compenso riversò il suo affetto in un animale da compagnia: la gatta Nini dalla quale non si separava mai.

Quando l’animale morì, il doge decise di mummificarla nella posa che meglio ritrae l’attività che preferiva: cacciare i topolini. Al museo è così possibile ammirare la mummia della gatta con un topolino tra le zampe.

ARSENALE DI VENEZIA

L’Ultima tappa sulle orme di Francesco Morosini è l’Arsenale di Venezia il cui ingresso è sorvegliato dalle statue di tre leoni la cui storia si intreccia con quella del condottiero veneziano. Nel 1687, a conclusione della campagna militare che aveva portato alla deflagrazione del Partenone, Francesco Morosini, portò a Venezia alcune sculture dell’arte greca tra cui i Leoni.

Considerati come immagini simboliche per la somiglianza al leone di San Marco, vennero collocati accanto alla Porta da Terra dell’Arsenale. Il cuore della produzione navale e nucleo della potenza marittima della Serenissima Repubblica.

I LEONI DELL’ARSENALE DI VENEZIA

Sulla sinistra dell’ingresso monumentale sorge il colossale Leone del Pireo, proveniente dal porto di Atene. Il secondo dei Leoni portati dal Morosini, detto Leone dell’Hephaisteion, sulla destra della Porta dell’Arsenale, in origine era un monumento funerario.

Infine, l’ultimo Leone dell’Arsenale, il più antico, fu collocato in un momento successivo rispetto agli altri in ricordo della riconquista veneziana di Corfù del 1717. Proviene dalla Terrazza dei Leoni sull’isola di Delos nell’arcipelago delle Cicladi, sede di un importante santuario di Apollo. Per conoscere la storia della marina e delle attività navali di Venezia poco lontano dall’Arsenale, in campo San Biagio, consiglio la visita al Museo Storico Navale della Marina Militare.

Venezia, città d’acqua e storia, ha saputo sorprendermi ancora una volta con i suoi palazzi, i suoi musei, le sue statue antiche custodi di storie tutte da raccontare come quella dell’ultimo condottiero della Repubblica di Venezia, protagonista della storia del Mediterraneo: Francesco Morosini.

Commenti:

  • 10 Settembre 2020

    ottima passeggiata

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