Top

Mille e una Notte a Dubai

  >  Città   >  Mille e una Notte a Dubai

Lungo le sponde del Golfo Persico nella Penisola Araba sorge una città in cui la tradizione berbera incontra la modernità in tutto il suo splendore futuristico. Dubai accoglie i visitatori con un abbraccio caldo umido e, come da tradizione, con un dattero simbolo di amicizia e ospitalità.

Fra i sette emirati arabi uniti Dubai è il secondo più grande dopo Abu Dhabi. Le prime testimonianze scritte in cui venne citata la città risalgono al 1799. L’edificio più antico è il Forte di Al Fahidi, costruito nel 1787 ospitò nel XVIII secolo la famiglia Al Abu Falasa della tribù Banu Yas ed attualmente è la sede del museo di Dubai.

A differenza dei loro vicini, gli emiri di Dubai incoraggiarono il commercio e i traffici, fu così che la città e il suo porto richiamarono un gran numero di uomini d’affari, soprattutto indiani, che si stabilirono nell’emirato e fino agli anni trenta del XX secolo la città fu conosciuta per le sue esportazioni di perle.

Vista panoramica della città

Dubai si può suddividere in sei grandi aree: Deira ovvero il cuore storico della città con quartieri semplici ma ricchi di fascino; Bur Dubai dove hanno sede il Dubai Museum ed il suq sul lungomare; Jumeirah nord-est con la moschea più bella di tutta la città, Madinat Jumeirah e dintorni dove si trova l’hotel simbolo di Dubai ovvero la grande vela meglio nota come Burj Al-Arab; Sheikh Zayed Road strada a sei corsie che percorre il cuore commerciale della città dove sorgono luccicanti grattacieli e infine New Dubai dove si trova la cosiddetta Palma ovvero il complesso residenziale di Palm Jumeirah. 

In tre giorni e con continui spostamenti in taxi, sono riuscita a visitare solo le aree di recente costruzione ovvero Jumeirah nord-est, Madinat Jumeirah e New Dubai. Ciò che sorprende della città non solo sono le immense cattedrali nel deserto costruite con un opulenza ed una magnificenza che va oltre ogni immaginazione, ma anche il connubio fra l’antico rigore della tradizione araba che ben si sposa con i gusti occidentali creando un ambiente cosmopolita e quasi utopico.

spiaggia libera con vista sul Burj al-Arab

In agosto il clima caldo umido non permette di godere dell’ambiente esterno se non per poche ore in cui l’adattabilità umana è messa a dura prova e per questo motivo tutti gli spostamenti avvengono in auto o per mezzo della metropolitana rialzata le cui stazioni sono a forma di armadillo.

Gli abitanti di Dubai trascorrono le proprie giornate chiusi nei palazzi costantemente refrigerati dall’aria condizionata poiché non c’è altro modo per far fronte al caldo torrido che si aggira anche sui 47°. Non so se sia stato per la voglia irresistibile di cercare un qualche refrigerio ma il primo giorno di vacanza ho avuto la sconsiderata idea di provare ad andare al mare.

Alle 10 del mattino e con 40° all’ombra ho preso il bus navetta dell’hotel che mi ha portato ad una spiaggia libera dalla quale si poteva ammirare il profilo della Vela Burj Al- Arab. L’autista, fra una raccomandazione e l’altra sui rischi dei colpi di sole, sarebbe ripassato alle due per riportarmi all’albergo. Appena scesa dal bus mi sono resa conto che sarebbe stato difficile resistere sotto il solleone: non c’erano nemmeno ombrelloni, lettini e qualsiasi cosa avesse potuto ripararmi dalla canicola per almeno tre ore.

La spiaggia era un limbo di sabbia bollente circondato dall’azzurro del cielo e del mare. L’acqua aveva riflessi splendidi anche se non era limpidissima, ma ciò che più mi ha impressionato era la sua temperatura: un brodo caldo. Bardata con cappellino, costantemente bagnato per non avere allucinazioni che mi facessero vedere Lawrence d’Arabia, ho passato la bellezza di due ore a cospargermi di crema protezione 50 e ad invocare l’arrivo di almeno una nuvola affinché oscurasse il sole per darmi 5 minuti di tregua dal caldo.

Ho resistito vivendo sul bagnasciuga dove soffiava una leggera brezza e prima di arrivare all’arrostimento mi sono rifugiata sotto la tettoia di una fermata del bus sino a quando è giunto a riprendermi il pulmino dell’hotel. Ne è valsa la pena se non altro per capire che è meglio visitare le spiagge da novembre a dicembre quando il caldo è meno soffocante. 

La seconda tappa del mio peregrinare è stato il Walk at Jumeirah Beach Residence un centro commerciale e di ristoro all’aperto che comprende oltre 300 negozi e locali. Si snoda parallelamente alla spiaggia ed ai grattacieli ed è una meta turistica frequentata da temerari incuranti del caldo. La passeggiata, clima a parte, è molto gradevole perché costellata di fontane a sfioro e vicina ad un verde e curato lungomare.

Nonostante la piacevolezza del posto le temperature sempre più elevate mi hanno costretta a migrare verso un rifugio refrigerato e pieno di attrattive: il Dubai Mall. Per arrivarci ho percorso in taxi la vastissima Sheikh Zayed Road: sei corsie popolate da Maserati, Ferrai, Lamborghini e tante altre automobili nipponiche. L’immensa strada è affiancata da grattacieli sedi delle più importanti multinazionali che qui trovano casa perché Dubai è un vero e proprio crocevia fra i mercati d’oriente ed occidente.

Sheikh Zayed Road

La testimonianza tangibile della fiorente economia locale è proprio il Dubai Mall il centro commerciale più grande del mondo con oltre 1200 negozi e 160 ristoranti. Spudoratamente grandioso e sfarzoso questo colosso del commercio offre, oltre alla possibilità di fare shopping nei migliori negozi del globo, anche attrazioni mozzafiato come l’acquario di tre piani con oltre 33mila creature marine tra cui 400 squali e razze visibili attraversando il tunnel sommerso di 48 metri con vista a 270°, l’Underwater zoo composto dalla ricostruzione perfetta di tre ecozone mondiali con tanto di flora e fauna tipiche, e la Dubai Fountain un lago artificiale ai piedi del grattacielo più alto della terra il Burj Khalifa che si anima con getti d’acqua alti 150 metri che danzano al ritmo di canzoni arabeggianti suscitando stupore ed ammirazione fra i visitatori.

Ovviamente mi sono persa nel reticolo di negozi e ristoranti che formano un labirinto di lusso popolato da sceicchi eleganti e dalle loro spose vestite con burqa neri che in alcuni casi coprivano anche gli occhi. La visita ha richiesto diverse ore solo per vedere il primo piano del centro commerciale così sono ritornata anche il giorno dopo per cercare di visitarne il secondo ed il terzo.

Prima di perdermi nuovamente nel Dubai Mall ho ammirato anche le attrazioni del Mall Of Emirates, seconda mega struttura dedicata allo shopping che al suo interno ospita una pista da sci con temperatura costante di -4° in cui gli emiri possono godersi l’ebrezza di scendere con lo slittino sulla neve.

Pista da sci nel Mall of Emirates

Le giornate sono trascorse alla scoperta dei maggiori passatempi dei residenti del luogo ovvero: lo shopping di lusso, il piacere di godersi i migliori piatti delle cucine mondiali e la passione smodata per gli sport adrenalinici come la corsa con auto sportive su pista (e su strada), le corse con cammelli e cavalli, le corse con suv sulle dune del deserto.

Il tutto senza dimenticare l’aspetto religioso: infatti ad ogni ora nelle numerose moschee presenti in città e anche nei maggiori luoghi di interesse pubblico si levavano al cielo i richiami alle preghiere cui ogni arabo rispondeva seguendo i dettami del credo. Il viaggio si è concluso osservando dall’aereo lo sfavillio di questa nuova città in cui ho vissuto le mie “Mille e una notte”.

Scrivi un commento

error: