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Artigianato italiano: 4 città da visitare

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Artigianato, riuso e antiche tradizioni: scopri Anghiari, Tolfa, Orvieto e Tirano.

Artigianato, riuso e antiche tradizioni. Preservare lo spirito della comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni e ai turisti, è l’obiettivo di quattro affascinanti città slow: Anghiari, Tolfa, Orvieto e Tirano.
Inserite nel circuito internazionale “Cittaslow”, l’associazione che raggruppa piccoli comuni e città fondata nel 1999 a Orvieto, queste destinazioni incarnano il motto “innovation by tradition”, rivelando luoghi dove il tessuto sociale si intreccia armoniosamente con antiche conoscenze.

Artigianato toscano: l’antica tessitura di Anghiari

Borgo medievale della Valtiberina, in Toscana, Anghiari vanta tra le sue grandi tradizioni proprio la teleria, tessuti di qualità ottenuti esclusivamente da fibre naturali come canapa, lino e cotone, puntando su di un prodotto ricercato attraverso disegni e colori ripresi dalla tradizione. Gli oggetti d’uso più comune diventano così, a tutti gli effetti, delle vere opere d’arte: dalle tovaglie con i decori ispirati ai festoni in terracotta di Andrea della Robbia, alle stoffe tinte che richiamano i colori utilizzati da Piero della Francesca.

Anghiari è nota anche per l’attività di antiquariato che ben si combina con l’arte del restauro: artigiani di altissimo livello capaci di restituire un mobile o un oggetto al suo primitivo splendore.

Ma c’è un’altra tradizione secolare che una famiglia di artigiani porta avanti: la lavorazione dei cesti in vimini. Gli steli vengono raccolti in febbraio lungo il Tevere, poi vengono messi a bagno per due mesi e quindi sbucciati. Una volta essiccati, vengono legati insieme in attesa di essere lavorati. Si parte dalla base con i costelli e si procede con la tessitura fino alla bordatura finale per ottenere cesti, panieri, sedute.

Tolfa, città della catana

Tolfa è una città del Lazio, ma anche una particolare borsa di pelle. Non è un caso che si utilizzi lo stesso termine, la lavorazione del cuoio infatti è una delle attività artigianali tipiche di Tolfa, con la produzione di oggetti come selle, finimenti per cavalli e accessori per l’equitazione, fino alla famosa “catana” appunto. La catana, o tolfa, risale alla tradizione dei butteri: era il tascapane usato in campagna e serviva per contenere i viveri.

La cucina tradizionale di Tolfa, che affonda le proprie radici nella gastronomia etrusca e romana, è fatta di piatti semplici, poco elaborati ma ricchi di sapore, come la tipica acquacotta, una zuppa di verdure di stagione. Tradizionale anche la mentucciata: zuppa di cipolle con pomodoro, olio e mentuccia, mentre la panzanella è un piatto semplice composto di pane giallo di Tolfa, pomodorini, sale, acqua e olio d’oliva. Da assaggiare in questo periodo i maccheroni di Natale, dolci con noci, miele e cacao amaro.

L’artigianato di Orvieto tra ceramiche e merletto

Quando si parla di artigianato, il pensiero va alla città dove tutto è nato: Orvieto. Il movimento Cittaslow è stato fondato proprio qui nel 1999. Dalla sapiente lavorazione etrusca della ceramica e dell’oro, a quelle artistiche di merletto, legno, cuoio e ferro battuto, Orvieto ha una tradizione antica di artigianato.

La lavorazione della ceramica si distingue per l’eccellente fattura e le decorazioni innovative. Concentrata in pochi laboratori artigianali, spazia dalle riproduzioni delle ceramiche del passato, alla terracotta tradizionale, fino a nuove linee di design. Anche l’arte del merletto d’Orvieto, detto “Trina d’Irlanda”, esiste fin dal XVII secolo e oggi si è arricchita di nuove e originali forme grazie alla passione di abili mani che hanno saputo combinare gli antichi disegni a materiali inusuali.

Nascono così intarsi su scarpe, abiti da sposa, paralumi, sedie, pezzi unici dal valore inestimabile. E poi c’è la lavorazione del legno, portata avanti ancora oggi da molti artigiani e botteghe, che interessa l’oggettistica, il mobilio per le case e l’arredo urbano. Cuoio, terracotta, ferro battuto, gioielli completano l’offerta, ben visibile attraverso una passeggiata nel centro storico e in particolare nella suggestiva via de Magoni, non a caso detta la via degli artigiani.

Tirano, pezzotti al telaio e pedü

Immersa nella Valtellina Tirano è nota per essere punto di arrivo e partenza di uno tra i più affascinanti patrimoni Unesco: il Trenino Rosso del Bernina. Un modo lento di viaggiare, ideale per ammirare il paesaggio alpino, spettacolare in qualsiasi stagione, fino a St. Moritz in Svizzera.

Ma forse non tutti sanno che Tirano vanta, insieme alle altre località della Valtellina, alcuni prodotti artigianali unici, come i pezzotti, tappeti colorati e resistenti che gli artigiani ottengono lavorando ritagli di stoffe orditi a mano al telaio e i pedü, le tipiche scarpe tradizionali di alta qualità artigianale.

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