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Lecce: guida per esplorare la città

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Itinerario a Lecce, in Salento, alla scoperta di storia, cibo e tradizioni

Città di pietre e luce. Città di Santi e artisti. Lecce capoluogo del Salento a soli 12 km dal mare è la città del barocco e dei ricami di pietra. Qui arte, storia e cultura si incontrano all’ombra di antiche rovine romane, chiese e palazzi Seicenteschi che nascondo incredibili leggende tutte da scoprire.

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Porta Rudiae, Lecce, Photo Sara Panizzon TripOrTrek

LECCE PER GLI APPASSIONATI DI STORIA

La visita in città inizia con un rito: oltrepassare una delle tre antiche porte che dividono la parte moderna di Lecce dal suo cuore antico.
Porta Napoli, Porta Rudiae e Porta San Biagio, infatti, sono i baluardi che sorvegliano Lecce. Richiamano l’epoca in cui Carlo V volle difenderla dagli attacchi nemici costruendo la cinta muraria e il castello. Oltrepassate le porte, abbellite con decorazioni, stemmi nobiliari e statue, si entra in un dedalo di vicoli in cui le chiese si alternano a dimore e case popolari.

IL QUARTIERE DELLE GIRAVOLTE

Superata Porta Rudiae si percorre Via Libertini per incontrare, sulla destra, uno dei gioielli del barocco leccese: la Chiesa del Rosario, costruita per i Domenicani tra il 1691 e il 1728 dall’architetto Giuseppe Zimbalo detto “lo Zingarello”. Di fronte c’è l’ex Ospedale dello Spirito Santo, unico esempio di architettura civile con destinazione ospedaliera del periodo rinascimentale a Lecce. Girando a destra, dopo la chiesa, si incontra l’ex Conservatorio di Sant’Anna con il suo ficus secolare, guardiano di Vico del Pitaccio che sfocia poi nel quartiere delle Giravolte dove le mappe non hanno più senso.

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Il quartiere delle Giravolte, Lecce, Photo Sara Panizzon TripOrTrek

Qui si avventurano pochi turisti, lasciandosi alle spalle la Lecce più conosciuta per cercare il volto autentico e misterioso della città fatto di viuzze, case a corte, stemmi, altari votivi, panni stesi al sole e sguardi nascosti dietro i balconi. I vicoli si intersecano fra loro, come in una fitta rete, sfociano nel nulla, ti costringono a tornare indietro e a ripercorrerli fino ad arrivare in piazzetta Giravolte, fra via Gugliemo il Malo e via dei Salice. Lì i percorsi si uniscono per poi biforcarsi nuovamente: da una parte il corso principale trafficato di turisti, dall’altra il quartiere labirinto.

VIA D’ARAGONA E LA LEGGENDA DELL’AMORE SENZA LIETO FINE

Per gli amanti delle leggende, consiglio una passeggiata in via Federigo D’Aragona. Osservando bene i palazzi troverete un piccolo volto di donna scolpito in un angolo di un palazzo nobiliare nel punto in cui la strada incrocia vico del Theutra. Leggenda vuole che fu commissionato da un giovane che aveva perso la sua amata.
La storia narra che l’amore tra i due giovani, vicini di casa, nacque da un gioco di sguardi mentre si affacciavano alle rispettive finestre. Il sentimento fu da subito ostacolato dalla famiglia di lei che arrivò persino a murare la finestra da cui i giovani amanti potevano vedersi. La ragazza, disperata, provò a convincere la famiglia a cambiare idea e a rimuovere la barriera che la separava dal suo innamorato, ma senza successo. Così decise di togliersi la vita.
Lui per ricordarla in eterno decise di farne scolpire il volto e di volgerne lo sguardo verso quella finestra tutt’oggi chiusa.

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Piazza Duomo, Lecce, Photo Sara Panizzon TripOrTrek

LECCE COSA VEDERE IN UNA GIORNATA

Piazza Duomo

È una delle più importanti piazze chiuse d’Italia. Un gioiello che si apre al visitatore che arriva dagli stretti vicoli e lo invade di meraviglia. La particolarità della piazza è che i suoi palazzi in pietra leccese cambiano tonalità di colore in base all’intensità della luce.

La Cattedrale, dedicata a Maria Santissima Assunta, venne eretta una prima volta nel 1144 per volere del conte normanno Goffredo II e la seconda nel 1230, grazie alla generosità dei leccesi e all’impegno del vescovo Roberto Volturio per onorare l’antica patrona Sant’Irene.

Fu infine ricostruita una terza volta, a partire dal 1659, dallo “Zingarello”, l’architetto Giuseppe Zimbalo, per volontà del vescovo Luigi Pappacoda. Il Duomo divenne più capiente e il suo campanile, di 71 metri, è tra i più alti d’Europa. In piazza si ammirano anche l’episcopio, la dimora dell’arcivescovo, e il palazzo del seminario.

Chiesa di Sant’Irene ed ex convento dei teatini

Realizzata nella via principale della città, via Regina Isabella, fu costruita dal 1591 al 1639 da maestranze leccesi guidate da Antonio Rienzo e Giambattista Perulli. La chiesa è dedicata alla santa di Tessalonica patrona di Lecce prima di essere sostituita da S. Oronzo dopo la peste del 1656. Di fianco alla chiesa si trova l’ex convento dei teatini oggi sede di concerti.

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Il teatro Romano, lecce, Photo Sara Panizzon, TripOrTrek

Piazza Sant’Oronzo e gli anfiteatri romani

Piazza Sant’Oronzo e l’Anfiteatro Romano rappresentano il cuore della città, simboli, insieme al vicino Teatro Romano, della storia di Lupiae, l’antenata romana di Lecce, che fu dapprima municipio romano e poi colonia romana.
In via della cartapesta 10, infatti, a due passi dai luoghi della caotica movida leccese, incastonato fra i vicoli barocchi, c’è un luogo che si raggiunge percorrendo la strada che fiancheggia il lato sinistro della Chiesa di Santa Chiara. È il Teatro Romano, risalente all’epoca dell’Impero di Augusto, portato alla luce casualmente nel 1929 durante i lavori eseguiti nei giardini di due palazzi vicini. Testimonia, insieme all’Anfiteatro Romano, l’importanza che ebbe nell’antichità Lupiae, come era chiamata dai latini la città.

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La Basilica di Santa Croce, Lecce, Salento, Puglia. Photo Sara Panizzon, TripOrTrek

Basilica di Santa Croce

L’incredibile spettacolo di stili diversi della complessa facciata si deve ai più grandi architetti della Lecce cinquecentesca e seicentesca che contribuirono alla sua realizzazione. Il primo fu, dal 1549 al 1582, Gabriele Riccardi, che progettò la Basilica ed eseguì l’ordine inferiore della facciata. Sei colonne con capitelli zoomorfi dividono la parete, coronata da un fregio di ispirazione classica. A partire dal 1606, fu Francesco Antonio Zimbalo a dirigere i lavori, poi Cesare Penna realizzò il secondo ordine con i tredici telamoni che sorreggono la balaustra, raffiguranti le diverse culture e i diversi popoli, a significare l’universalità della Chiesa cattolica. Infine Giuseppe Zimbalo, detto “lo Zingarello” realizzò una sorta di summa dell’intera facciata: il trionfo della Croce che guida la vita di tutti gli uomini che cercano Dio.

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Mura urbane di Lecce, Salento, Puglia. PHOTO Sara di TripOrTrek

Le Mura Urbiche

Le possenti mura urbiche di Lecce, sono l’esempio concreto del modo in cui l’imperatore Carlo V volle difendere la città dalle incursioni turche che a quei tempi mettevano a ferro e fuoco tutto il Sud Italia. La semplice cinta muraria che proteggeva Lecce venne trasformata in una fortezza dotata di bastioni in grado di reggere gli attacchi nemici. Recenti scavi archeologici, inoltre, hanno dimostrato come le mura si trovassero in un luogo strategico: una strada romana del IV secolo, che collegava Lecce a Brindisi e alla via Appia.

LA CARTAPESTA

Lecce è famosa per essere il centro culturale dove si sviluppò una delle forme artistiche più suggestive e affascinanti del Salento: la cartapesta leccese capace di dare forma a numerosi oggetti e sculture originali.

La tradizione della cartapesta affonda le sue radici tra il 1600 e il 1700, quando si manifestò la necessità di addobbare numerose chiese e luoghi sacri senza dover investire molto denaro in materiali più costosi come legno, bronzo e marmo. Gli artigiani locali si misero dunque a sperimentare nuove tecniche per lavorare la carta, la quale venne mescolata a stracci, paglia e gesso. Da questi umili impasti presero forma delle magnifiche opere d’arte visibili tutt’oggi nelle chiese della città.

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Statua in cartapesta, Lecce, Salento, Puglia. Photo Sara Panizzon, TripOrTrek

Il museo della cartapesta, nel castello di Lecce, permette di fare un piccolo viaggio nella storia e di scoprire le tecniche dei cartapestai leccesi utilizzate per la realizzazione di circa 80 opere di pregio in mostra nelle sale espositive. L’arte della cartapesta si può scoprire anche nel centro storico della città dove sopravvivono piccole botteghe di maestri cartapestai che si impegnano a tramandarla di generazione in generazione.

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Per gli amanti della carta stampata, tra le chicche da non perdere c’è la “Fabbrica delle Parole”. Il percorso espositivo, tra le sale del Convitto Palmieri e la Biblioteca Bernardini, racconta non solo l’evoluzione dell’arte tipografica, dalle epigrafi messapiche al primo personal computer, ma anche la storia di una famiglia di imprenditori e tipografi: i Martano.

CANTIERI TEATRALI KOREJA

Un teatro di periferia, nel quartiere Borgo Pace. Un ex fabbrica di mattoni trasformata in Casa Teatrale. Una sfida per la compagnia Teatro Koreja e un dono per la città di Lecce e per tutti i visitatori.

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I Cantieri Teatrali Koreja sono una fucina di idee e creatività, dove i pensieri diventano sceneggiatura e si fanno parole vibranti sul palco. Sono un luogo di incontro, grazie a rassegne che coinvolgono attori e artisti provenienti da tutto il mondo.

Uno spazio di riflessione sul passato, il presente e il futuro. Sono il teatro fatto di parole, poesie, racconti. Dialoghi intimi fra attori e pubblico. Momenti sospesi nel tempo e nella magia che solo il teatro sa regalare. L’invito è quello di scoprirli per trascorrere piacevoli serate culturali.

LECCE: PIATTI TIPICI

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La cucina salentina è un connubio di ingredienti semplici che diventano piatti dai sapori straordinari. Ci sono tre prodotti in particolare al cui nome segue l’aggettivo “leccese” e che vanno assolutamente assaggiati:

  • Sua maestà il pasticciotto, cofanetto di pastafrolla che racchiude una voluttuosa crema pasticcera, oppure crema di pistacchio o nutella. Il consiglio è fare colazione in piazza Sant’Oronzo nel Caffè da Alvino. Vale la visita solo per ammirare il bancone dei dolci e per gustare anche un buon caffè salentino con ghiaccio e latte di mandorla.
  • la cotognata, una sorta di confettura che deriva dalle mele cotogne, resa solida e confezionata in panetti
  • il rustico, ovvero lo spuntino di mezza mattinata dei leccesi veraci, prodotto di rosticceria fatto di pasta sfoglia e ripieno di besciamella, mozzarella, pomodoro e un pizzico di pepe. Da provare quelli sfornati dalla Pizzeria Bella Notte in via Giambattista del Tufo 16

DOVE MANGIARE E BERE

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  • Il ristorante Arte dei Sapori in via Alami presenta piatti della cucina tradizionale pugliese in uno spazio, silenzioso e raccolto, nella via dietro l’ex convento dei Teatini
  • L’Osteria da Angiulino in via Principi di Savoia 24 propone specialità tipiche come le polpette di cavallo o le orecchiette con ricotta forte.
  • Per gli amanti della pizza da provare quella proposta nel ristorante la Succursale, vicino a Porta Napoli.
  • Per l’aperitivo c’è l’imbarazzo della scelta soprattutto in piazzetta Vittorio Emanuele II, dove si concentrano i locali della movida. Il mio consiglio è di andare nel bar Verso Sud. Per gli amanti delle birre poco distante da Porta Rudiae c’è il pub BlueNotes con il suo ambiente giovanile.
  • Chi non rinuncia al sushi neanche in vacanza può provare il Takami Sushi Fusion Restaurant.

COME MUOVERSI DA E VERSO LECCE

In estate è attivo il servizio di trasporto pubblico “SalentoinBus”. Ideato e organizzato dalla Provincia di Lecce trasporta residenti e turisti su tutto il territorio salentino.
Sono 13 le linee di collegamento tra Lecce, l’entroterra e il mare. Queste sono integrate da altre 15 linee secondarie che permettono di raggiungere le località del Salento. Tra le nuove fermate attivate dal 2021 c’è Lecce- Casalabate, con transito a Cerrate, dove si trova la celebre Abbazia, bene di proprietà della Provincia gestito dal Fai.
Le linee di SalentoinBus transitano per

  • la Stazione ferroviaria di Lecce e si collegano con i mezzi a lunga percorrenza;
  • Aereoporti di Brindisi e Bari, raggiungibili con servizi regionali effettuati da SITA/SEAT in partenza dal City Terminal di Lecce;
  • San Pancrazio Salentino e Valle d’Itria, raggiungibili con servizi regionali ed extraprovinciali effettuati da FSE/STB,
  • Brindisi in partenza da Lecce e da Torre Lapillo; Marine di Lecce, raggiungibili con servizi comunali effettuati da SGM, in partenza dal Lecce bus terminal.

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