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Nasce Val Mivola: per scoprire le Marche tra le valli dei fiumi Misa e Nevola

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Il nuovo soggetto turistico in provincia di Ancona riunisce nove comuni. Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra de’ conti, Trecastelli

Nelle Marche, in provincia di Ancona, i fiumi Misa e Nevola si incontrano dando vita a due vallate costellate di borghi. Il fiume Misa nasce ad Arcevia e attraversa per 45 km vari comuni dell’entroterra fino a sfociare a Senigallia nel mare Adriatico. Incontra nel suo cammino un affluente più piccolo, il fiume Nevola che si forma fra Castelleone di Suasa e Barbara. L’ideale unione delle valli del Misa e Nevola è diventato un nuovo soggetto turistico, “Val Mivola“.

Val Mivola rappresenta la pluralità delle Marche nella sua essenza: gli Appennini che in poco più di 40 km degradano dolcemente fino al mare. Un museo diffuso e un parco naturale, dove si trovano nove comuni: Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra De’ Conti, Trecastelli. Ognuno con le sue specificità, ma tutti accomunati dalla presenza di tesori d’arte, tradizioni e sapori antichi. Il progetto Val Mivola, dunque, propone una pluralità di itinerari ed esperienze: dall’arte all’artigianato, dalla natura allo sport, fino all’enogastronomia, alla storia e alla devozione.

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ValMivola_Arcevia_MarediNebbia

Cosa fare nei borghi del progetto Val Mivola

Scoprire a Piticchio di Arcevia il fascino di uno dei più piccoli teatri d’Europa

Nel cuore del castello di Piticchio all’interno dell’omonimo palazzo si nasconde uno dei più piccoli teatri privati ottocenteschi delle Marche. Un raro esempio di teatrino nobiliare che mantiene intatte le caratteristiche originarie e che nonostante le piccole dimensioni conserva lo stesso impatto scenico proprio dei teatri più grandi. Fu fatto costruire nel 1849 dal Conte Giovanni Battista Carletti – Giampieri in stile neoclassico, adatto ad ospitare pochi spettatori rigorosamente selezionati.

Un salto nel passato visitando Museogiocando a Piticchio

Nel castello di Piticchio ad Arcevia è possibile visitare “Museogiocando”, uno splendido museo dedicato al modellismo ed al giocattolo d’epoca. Vi sono conservati circa 5000 giocattoli d’epoca tra modellini di treni e ferrovie in miniatura, modellini d’auto, bambole, soldatini, spaziando tra i primi giocattoli industriali ed i giocattoli degli anni del boom economico. Da segnalare sette grandi plastici ferroviari di varie epoche perfettamente funzionanti, su uno dei quali corrono autentici treni degli anni trenta del secolo scorso.
Per info e contatti: https://www.museogiocando.com/castello.aspx

Sentire il profumo della lavanda ed ammirare i suoi colori ai piedi dell’antico Borgo di Corinaldo

Alle pendici dell’antico Borgo di Corinaldo, tra i più belli d’Italia, si estende un vasto campo di lavanda. Quasi cinque ettari di profumati filari che colorano la valle di inedite sfumature, con il delicato lilla che illuminato dal sole si tinge di viola. Aperto tutto il giorno dal 20 giugno al 20 luglio il lavandeto di Corinaldo è un pezzo di Provenza trapiantato nella nostra regione.

Scoprire le testimonianze e gli oggetti dell’antico mondo contadino

La fondazione del Molino Patregnani si trova nelle campagne della Valle del Cesano e la sua costruzione potrebbe risalire a poco dopo l’anno 1000. Rimasta attiva fino agli anni Novanta del secolo scorso, oggi si è trasformato in un museo che permette al visitatore di scoprire come sono cambiati nel tempo la vita e il lavoro nelle campagne. Negli ambienti originali, dove per secoli sono stati prodotti farina, olio e vino, sono esposti ora oggetti e strumenti usati per il lavoro quotidiano. Visibili anche le macine in pietra del frantoio e le antiche macine del molino.
Per informazioni e prenotazioni: telefono: 071 67230 | email: francescoferroni@alice.it

Affacciarsi dalla balconata di Scapezzano per ammirare un paesaggio unico

Scapezzano è un piccolo e incantevole borgo sulle colline di Senigallia. Nel centro del paese si trova la famosa balconata, con relativo binocolo, affacciandosi dalla quale è possibile ammirare un paesaggio unico: il mare Adriatico, la vallata del Misa e dell’Esino, il monte Conero, la catena dei Sibillini e nelle giornate più limpide anche la catena del Gran Sasso ed il massiccio della Maiella. Un’emozione forte assolutamente da non perdere.

Visitare a Senigallia la Camera Gialla, per gli amanti del brivido

C’è un luogo misterioso a Senigallia che racchiude il segreto di 10.000 omicidi. È la camera gialla, lo spazio allestito dalla Fondazione Rosellini per la letteratura popolare che raccoglie praticamente tutti i libri gialli pubblicati in lingua italiana ed una serie di disegni originali realizzati da importanti illustratori per le copertine dei libri. Non mancano i primi libri di Maigret ma anche opere degli ultimi anni del regime fascista di prima che il genere venisse ritenuto sconveniente e bandito. C’è anche il primo volume della collana Mondadori con la copertina su sfondo giallo dalla quale ebbe inizio in Italia questo genere letterario. Si intitola Strana Morte del Signor Benson e venne pubblicato nel 1929.
Info Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare
Visita solo su prenotazione – email info@fondazionerosellini.eu

Inseguire gli scatti del grande fotografo Mario Giacomelli sulle colline di Senigallia

Il senigalliese Mario Giacomelli è considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento e le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo. Dove andava Mario Giacomelli a scattare le sue foto? Cosa lo interessava maggiormente e quali erano le sue principali fonti di ispirazione? A queste domande cerca di rispondere l’Associazione Confluenze con un itinerario nelle colline di Senigallia alla ricerca delle inquadrature e dei panorami che hanno ispirato la poesia per immagini di Mario Giacomelli scoprendo il rapporto di questo grande artista con le sue radici e la sua terra.
Info Associazione Confluenze – email assconfluenze@gmail.com

Camminare nel percorso poetico del centro storico di Serra de Conti

Il poeta Gio Evan ha studiato per Serra de Conti un percorso poetico per occhi vispi, composto da dieci poesie nascoste nei vicoli del centro storico del paese. Bisogna dotarsi della mappa da ritirare nell’ufficio turistico, affinare lo sguardo ed il cuore ed immergersi in questa esperienza unica per scoprire le poesie più piccole del mondo e gli angoli più suggestivi di Serra de Conti.
Per info: http://www.nottenera.it/2021/index.php – telefono: 0731871739

Ascoltare il Canto della Pasquella in mezzo ai vicoli di Serra de Conti accompagnati dall’organetto

Il Canto della Pasquella, ritrovato nei documenti del monastero di S. Maria Maddalena a Serra de Conti, è un testo originale composto da Suor Maria Virginia Donzelli, monaca in quello stesso monastero. Il canto viene eseguito il 5 gennaio per le vie del paese da un gruppo di cantori itineranti accompagnati dall’organetto. Terminato il canto di questua in Piazza Matteotti si festeggia insieme con un piatto di polenta calda ed un bicchiere di vino per tutti.

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Val Mivola- Zuppa di farro e cicerchia

Le specialità enogastronomiche

Le valli del Misa e Nevola sono ricche di tradizioni enogastronomiche. In particolare si coltiva il vitigno autoctono a bacca bianca Verdicchio dei Castelli di Jesi, da cui si ricava il vino omonimo prodotto nella zona di Ostra Vetere e Barbara, ed è rinomato anche il Lacrima di Morro d’Alba, vino rosso tipico DOC marchigiano, la cui produzione è consentita nella zona di Morro d’Alba e comuni limitrofi. Invece nella zona di Serra de’ Conti, da una varietà di ciliegie alle amarene, viene prodotto il Vino di visciola, esclusivamente da dolce.

Altre coltivazioni autoctone sono la cipolla di Suasa coltivata nell’area di Castelleone, la cicerchia di Serra de’ Conti, legume oggi diventato presidio slow food, il fagiolo solfino dalla buccia finissima, la consistenza cremosa e il sapore delicato. Infine, il mais ottofile di Roccacontrada, prodotto nella zona di Arcevia, dal colore rosso e dall’aroma intenso permette la preparazione di una polenta di qualità.

Dalla costa all’entroterra sono numerose le ricette tipiche. A partire da Senigallia con il Brodetto alla senigalliese e i “portolotti” preparati con l’utilizzo di 13 diversi tipi di pesce lentamente cucinati con soffritto di cipolla, pomodoro e aceto. Sempre a Senigallia c’è anche la salsiccia matta, salume con carni miste bovine e suine affumicato a mano. Da un maiale autoctono chiamato “suino di Frattula”, tipico dei territori di Senigallia, Monterado, Corinaldo, Ripe, si ricava invece l’omonimo salame delle Terre di Frattula. Infine, il lonzino di fico, dolce dalle origini antiche, di cui parla lo scrittore latino Columella nel 65 d.c., in cui i fichi secchi sono amalgamati con altri ingredienti, tra cui la sapa e il mosto d’uva prodotto a Serra de’ Conti.

Arte

Val Mivola è anche ricca di tesori artistici ed archeologici da esplorare. Uno degli itinerari è proprio all’insegna delle bellezze artistiche del territorio marchigiano. Il viaggio inizia da Senigallia “Città della Fotografia“, appellativo datogli da Mario Giacomelli fotografo del Novecento, nato e vissuto tutta la vita in città e a cui è dedicata una sezione di Palazzo del Duca.

Nel centro storico di Senigallia, inoltre, si trova la Chiesa della Croce, capolavoro del Barocco italiano che custodisce una preziosa deposizione di Federico Barocci datata 1582. Nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie e annesso Convento spicca una delle opere d’arte più importanti del territorio: la “Madonna con Santi” del Perugino.

A pochi kilometri da Senigallia, a Trecastelli, si trova uno dei pochissimi musei al mondo dedicato interamente ad una figura femminile, Nori De’ Nobili. Il museo espone settanta dipinti che ripercorrono l’iter artistico e la contrastata esistenza della pittrice. Il Museo delle Arti monastiche di Serra de’ Conti, ricostruisce la vita delle suore clarisse del monastero di Santa Maria Maddalena, infine ad Arcevia si può visitare la Collegiata di San Medardo che conserva un dossale d’altare in terracotta smaltata di Giovanni Della Robbia, oltre al “Polittico di S. Medardo” e il “Battesimo di Gesù” di Luca Signorelli.

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Val Mivola_Castelleone di Suasa Domus dei Coiedii

Archeologia nei territori di Val Mivola

I territori di Val Mivola sono anche ricchi di testimonianze archeologiche che raccontano la presenza di insediamenti fin dall’era paleolitica. Castelleone di Suasa conserva la prestigiosa Domus dei Coiedii, l’abitazione di una delle più facoltose famiglie dell’epoca, l’anfiteatro, il foro e una domus di età repubblicana. A Corinaldo, nell’area archeologica di Santa Maria in Portuno, è stata riportata alla luce una necropoli picena con una tomba principesca risalente al VII sec. a.C, mentre nel territorio di Ostra sorgeva una città romana nata nel III sec. a.C.

Devozione

Non solo arte, ma anche devozione negli itinerari culturali di Val Mivola. Corinaldo, in particolare, è al centro dei percorsi di pellegrinaggio alla Casa Natale e al Santuario di Santa Maria Goretti, dove la Santa visse con la famiglia fino al trasferimento a Nettuno, dove morì all’età di dodici anni. Meta di pellegrinaggio è anche il Santuario della Madonna della Rosa a Ostra. Uno dei maggiori Santuari mariani delle Marche la cui origine è legata al culto della Vergine, racchiusa in un’edicola, denominata dai fedeli “Madonna della Rosa”, per il fiore che tiene in mano.

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Val Mivola- Da Corinaldo verso Ostra-Vetere

Sport e Natura nei Comuni di Val Mivola

Val Mivola è inserita nel progetto di promozione territoriale Marche Outdoor che valorizza le strade, dal mare alla montagna, che possono essere percorse in bicicletta. Nei territori di Val Mivola, infatti, si possono fare esperienze su due ruote e a piedi. Partendo da Senigallia c’è “PercorriMisa”, una passeggiata naturalistica di 13 km lungo il fiume Misa da Senigallia a Casine di Ostra. Il percorso ad anello Ostra-Vaccarile di circa 15 km, permette di ammirare il Castello di Vaccarile, le rovine di Ostra antica e le chiesette rurali.
Connesso al vino è l’Anello delle colline del Verdicchio di circa 30 km che tocca il castello di Serra de’ Conti, il monastero di S.M. Maddalena, il Castello di Castiglioni con la chiesa di Sant’Agata e quella di Madonna del Piano.
Un altro percorso ad anello è quello della Querciabella. Questo parte da Senigallia, attraversa il fiume Misa nella località Brugnetto poi Trecastelli e arriva a Corinaldo nell’area archeologica vicina alla Chiesa di Santa Maria di Portuno. Infine, Arcevia e i suoi castelli sono al centro del percorso Rnc 2 incastonato nel verde dei boschi.

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